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Carenza di Vitamina D: un fattore di rischio per le fratture
La carenza di Vitamina D è molto comune negli anziani e in coloro che soffrono di osteoporosi e, rappresenta un fattore di rischio per le cadute e per le fratture, in particolare tra gli over 65.
Infatti, le cadute, le fratture e l’equilibrio instabile sono tra i problemi clinici più seri degli anziani, con tassi di mortalità e morbilità particolarmente elevati in questa categoria di popolazione(Istituto Superiore Sanità).
Studi scientifici, hanno evidenziato, in particolare, che le donne dai 50 agli 80 anni, a seguito di una prima frattura, hanno un rischio di sviluppare una seconda frattura cinque volte maggiore entro l’anno o nei due anni successivi, rispetto a coloro che non hanno avuto una precedente frattura.
Fratture al femore
Il numero di ospedalizzazioni dovute a frattura del femore risulta in continuo aumento, in particolare nei soggetti con più di 65 anni e soprattutto al di sopra dei 75 (la percentuale è del 84.9%).
Rispetto al resto del mondo, una revisione sistematica di 72 studi, effettuati in 63 nazioni diverse, ha rivelato che l’Italia è tra i paesi con una maggiore incidenza di fratture del femore; infatti, annualmente, su 100mila abitanti, si registra un’incidenza maggiore di 300 persone per le donne e maggiore di 150 per gli uomini.
Inoltre, ci si aspetta che a livello globale, il numero di fratture di femore continuerà ad aumentare, passando così da 1.26 milioni di eventi registrati nel 1990 a 4.5 milioni nel 2050.
Il tasso di mortalità, in seguito alla frattura del femore, è del 5% nel periodo immediatamente successivo all’evento e del 15-25% dopo un anno.
Per di più, nel 20% dei casi si ha la perdita definitiva della capacità di camminare autonomamente e, solo il 30-40% dei soggetti, torna alle condizioni precedenti la frattura.
Benefici accertati dell’integrazione di Vitamina D
È stato dimostrato che la supplementazione con almeno 800 IU di vitamina D è capace di ridurre sia le cadute sia le fratture del femore, del 30% nella popolazione anziana.
Diversi studi, hanno dimostrato gli effetti benefici dell’integrazione di vitamina D sulla struttura muscolo-scheletrica ma, soprattutto, la sua prevenzione in caso di fratture; in particolare è stata dimostrata una riduzione significativa del 14% del rischio di frattura e una significativa riduzione del 12% del rischio di cadute.
Per questo motivo, gli integratori di Vitamina D, sono sempre raccomandati alle persone anziane;
anche l’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) raccomanda l’integrazione di Vitamina D nei pazienti “a rischio di frattura da fragilità o con pregressa frattura da fragilità o prima o in corso di trattamento con farmaci anti-osteoporotici”.
Fratture di fragilità: l’importanza dell’integrazione con Vitamina D
A tal proposito, lo scorso ottobre, è stato pubblicato un documento, validato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ed elaborato da otto società scientifiche, dal titolo: “Diagnosi, stratificazione del rischio e continuità assistenziale delle fratture da fragilità”.
Questo documento rappresenta le linee guida ufficiali sulle fratture di fragilità, basate sulle evidenze scientifiche finora disponibili, finalizzato al sostegno dei professionisti sanitari ed all’implementazione di nuovi interventi, per la diagnosi e per la prevenzione delle fratture di fragilità.
Che cosa sono le fratture di fragilità?
Le fratture di fragilità non sono altro che delle fratture spontanee o indotte da minimi traumi, ad esempio, quelle fratture che derivano in seguito ad una caduta dalla posizione eretta o da un’altezza ridotta.
L’integrazione di Vitamina D è fortemente raccomandata
Dal documento si evince l’importanza dell’integrazione della Vitamina D, la cui assunzione è raccomandata a tutti i soggetti carenti, indipendentemente dall’età o dal rischio di fratture, soprattutto nei pazienti più anziani che sono quasi sempre carenti di vitamina D, in quanto incapaci di garantirsi il fabbisogno con l’esposizione solare e, quindi, a maggior rischio di fratture.
Pertanto si raccomanda l’assunzione di almeno 800-1000 UI di vitamina D al giorno, anche senza bisogno di ricorrere alla preventiva determinazione della 25-OH-vitamina D ematica.
Recentemente, è stato pubblicato un ulteriore studio, il quale ha dimostrato che l’assunzione di colecalciferolo, la forma più comune di integrazione della vitamina D, a dosi adeguate, specialmente se assunto giornalmente, porta ad un miglioramento dello stato di ipovitaminosi in tempi brevissimi.
Per questo motivo gli integratori di Vitamina D, sono sempre raccomandati per le persone anziane.
Anche l’Aifa raccomanda l’integrazione di vitamina D nei pazienti “a rischio di frattura da fragilità o con pregressa frattura da fragilità o prima o in corso di trattamento con farmaci anti-osteoporotici”.
Ecco perché ti consiglio un’integrazione di vitamina D, con un dosaggio di almeno 800-1000 UI e soprattutto l’utilizzo di un valido prodotto come il VITAD POWER – NUTRA 3F, il primo integratore di vitamina D con olio di oliva e Astaxantina, uno dei più potenti antiossidanti finora conosciuti, prodotta dalla microalga Haematococcus pluvialis.
Non dimenticare di affidarti sempre a dei professionisti che sappiano consigliarti il giusto prodotto e soprattutto il dosaggio corretto da assumere.
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