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12 Marzo 2021ECCO COSA VALUTARE NELLA SCELTA DI UN OTTIMO INTEGRATORE PER LA PRATICA SPORTIVA
12 Marzo 2021Uno studio recente, pubblicato sul Journal of the International Society of Sports Nutrition, ha dimostrato come l’assunzione di proteine del siero del latte abbia fornito maggiori adattamenti mitocondriali in risposta all’esercizio in un gruppo di corridori, rispetto all’utilizzo di una bevanda a base di carboidrati, usata come controllo.
I mitocondri sono organelli cellulari deputati alla produzione di energia: attraverso la respirazione cellulare sono in grado di produrre grandi quantità di energia sotto forma di molecole di Adenosina Trifosfato (ATP).
L’energia prodotta dai mitocondri è necessaria al nostro organismo, sia quando è a riposo, per mantenere in funzione gli organi vitali, sia durante l’attività fisica, per sostenere la contrazione muscolare.
Più l’attività fisica aumenta e, ovviamente, maggiori sono le richieste di ATP: difatti la funzione dei mitocondri all’interno delle cellule muscolari è di particolare importanza nelle prestazioni sportive.
Gli atleti allenati producono energia più velocemente nei mitocondri delle loro cellule muscolari, rispetto agli individui sedentari.
Questa funzione è uno degli adattamenti che il corpo subisce in risposta a uno stimolo dell’esercizio.
Pertanto il team di ricerca danese, essendo chiare le evidenze circa gli effetti dell’integrazione proteica sulla sintesi proteica muscolare, come risposta a uno stimolo dell’esercizio, ha preferito concentrarsi su un altro aspetto, ovvero come l’assunzione di proteine, per un certo periodo di tempo, influisca sugli adattamenti nei mitocondri degli atleti, aspetto su cui ancora si sa poco.
L’obiettivo dei ricercatori era quello di valutare se ulteriori proteine aggiunte a una bevanda a base di carboidrati potessero supportare questo processo meglio del semplice utilizzo della bevanda sportiva a base di carboidrati da sola come aiuto per l’allenamento.
Per testare questa ipotesi hanno reclutato 24 corridori che hanno completato un periodo di allenamento di sei settimane utilizzando una delle due bevande.
Il gruppo di test ha consumato una bevanda proteica prima dell’allenamento alla dose di 0,3 grammi di proteine per chilogrammo di peso corporeo.
Dopo l’allenamento hanno consumato una bevanda a base di proteine / carboidrati, che conteneva 0,3 g / kg di proteine e 1 g / kg di carboidrati. Il gruppo di controllo ha consumato una bevanda a base di soli carboidrati con lo stesso numero di calorie.
I ricercatori hanno poi misurato diversi marcatori della funzione mitocondriale, inclusi i livelli del citocromo C (Cyt C), una proteina eme coinvolta nella respirazione cellulare, per verificare se ci fossero delle differenze tra i vari gruppi.
I livelli del citocromo C, così come quelli di altre proteine marker, erano significativamente sovraregolati nel gruppo proteine / carboidrati, rispetto ai controlli con soli carboidrati, nonostante le differenze tra i vari gruppi non abbiano permesso di raggiungere la significatività statistica.
Altri marker erano sovraregolati, ma le prestazioni complessive non erano influenzate.
I risultati di questo studio sembrerebbero così indicare che l’assunzione di proteine possa migliorare gli adattamenti mitocondriali a uno stimolo di allenamento, pur non avendo migliorato, in questo caso, il VO2 max del gruppo proteico e non avendo aiutato gli atleti a correre più velocemente su una distanza di 6 chilometri.
Ma come dicevamo prima, si tratta di uno dei primi studi sull’effetto di una integrazione di proteine del siero del latte sugli adattamenti mitocondriali, per cui ulteriori studi sono necessari per meglio chiarire gli effetti e i meccanismi alla base di questo processo
Inoltre, come nel caso di molti studi di nutrizione sportiva strettamente focalizzati, come questo, bisognerà andare a valutare come questo effetto osservato si adatterà al grande e variegato schema delle prestazioni sportive, sia che esse siano di endurance che di forza.
FONTI:
Hansen, Mette, et al. “Supplement with whey protein hydrolysate in contrast to carbohydrate supports mitochondrial adaptations in trained runners.” Journal of the International Society of Sports Nutrition 17.1 (2020): 1-13.